Per i bambini delle scuole elementari i compiti delle vacanze sono un tema ricorrente di questo periodo. Molti genitori si chiedono se sia corretto o meno che vengano fatti.E’ vero che alcuni bambini sembrano non volersi fermare mai ed avere energie inesauribili, ma le vacanze sono un periodo pensato appositamente per il riposo da alcune attività. Va-catio, in latino, significa assenza, ed indica proprio l’assenza da attività abituali e routinarie.

Il riposo e la diversificazione delle attività permette ai piccoli di recuperare al meglio le loro condizioni fisiche e psicologiche, e questo permette di avere migliori risultati nella successiva stagione scolastica.

Senza il dovuto distacco dalle attività abituali, inoltre, non è possibile scoprire la novità, la diversità, tutto ciò a cui solitamente non sono “esposti”. E’ per questo che l’estate dovrebbe essere, per quanto possibile, il periodo della scoperta di cose nuove.

Dopo lo stress invernale legato all’apprendimento, alle interrogazioni e alle verifiche, oltre che alle numerose attività extra-scolastiche che oggi coinvolgono molti bambini, non trovo del tutto nocivo che i bambini abbiano durante l’estate un periodo di “far niente”, in cui diventino protagonisti del loro tempo e delle attività da scegliere.

Questo ovviamente include il fatto che non debbano trascorrere il loro tempo davanti alla tv o ai soliti videogames, piuttosto che sia loro permesso di sperimentare attività all’aria aperta.

Per i bambini più piccoli le vacanze possono sembrare infinite: hanno una concezione del tempo immatura, e per questo spesso non sono capaci di organizzare i loro giochi. E’ possibile aiutarli in questo, permettendo loro però di scegliere quelle attività che vengono fatte al solo scopo di divertirsi, e non di imparare.

E se il libro delle vacanze è un’attrattiva irresistibile?
Può capitare che per qualche bambino, soprattutto se appassionato di lettura, lo sia. In questo caso, purché non venga preso come un dovere, è possibile lasciare che venga utilizzato, ma senza lo stress del si-deve-fare. Stimolare la lettura di libri e testi per ragazzi può essere una valida alternativa, se la lettura si concentra su altro che non sia studiare, apprendere o ritenere qualcosa.

Marcella Agnone – Psicologa Psicoterapeuta

foto: margheritaeladidattica.blogspot.com