Inizia la scuola: le maestre sono pronte a molte scene strappalacrime di bimbi che non vogliono lasciare la mamma. Il pianto sembra essere una tappa obbligata per molti bambini che imparano a separarsi dall’ambiente domestico.Il rapporto di fiducia che si può creare con l’insegnante, la figura a cui affideremo il nostro bambino, è molto importante e da non sottovalutare: anche se dopo i 2 anni di età il gioco con i coetanei è attraente, i bimbi che iniziano la scuola dell’infanzia hanno bisogno di una figura che faccia da punto di riferimento quando i genitori non ci sono.

Nei primi giorni, quelli dell’inserimento scolastico, è importante puntare proprio sulle insegnanti che accudiranno nostro figlio: mostrarsi fiduciose e amichevoli con loro, infatti, trasmette al bambino il messaggio che verrà lasciato in mani sicure e che non avrà da temere.

Un altro accorgimento utile, in alcuni casi, è che il bimbo possa portare con sé un oggetto da casa: può essere utile a rendere la separazione meno dolorosa.

Un aspetto importante, inoltre, è  che il bimbo si abitui lentamente al distacco. Se possibile, abituatelo gradualmente: per periodi brevi, per poco alla volta, puntando sul fatto che in piccolo possa vivere il nuovo ambiente in vostra presenza, sentendo che anche per voi è familiare e accogliente.

La scuola è un ambiente nuovo e sconosciuto nel quale si deve ambientare progressivamente: siate tolleranti se il primo impatto non è dei migliori, e concedetevi tempo. Ai piccoli serve per adattarsi alla novità, ai grandi per non cadere nei sensi di colpa che ci rendono intollerabile il loro pianto.

So che per alcuni è difficile da credere, ma al di là del disperato pianto la socializzazione e l’esperienza scolastica sono una tappa importantissima per la crescita di nostro figlio.

dott.ssa Marcella Agnone – Psicologa Psicoterapeuta

foto: 123rf.com