Un bambino adottato, per il 90% del tempo ha un comportamento da bambino mediamente normale, mentre per il restante 10% mostra atteggiamenti a volte estremi, a volte difficili: ogni tanto esce la sofferenza interiore come da un geiser dell’anima, senza controllo. E cosi’ partono i pianti sfrenati, le bugie, la disubbidienza, l’intestardirsi su cose assurde o l’attaccamento ai genitori come la colla. A volte però è solo mutismo e isolamento. Certo questo può essere un momento di meritato riposo per i genitori, ma, se prolungato, il silenzio infantile vuol dire sempre guai: dal piccolo disastro che il bambino sta combinando zitto zitto nella sua stanzetta fino a situazioni più serie di incapacità di interazione.

Come gestire certi comportamenti? Questa è la domanda che mi sono fatta quando il piccolo D.F. è arrivato da noi. Ma la mia domanda era sbagliata. Sì, era proprio una domanda sbagliata e che portava a risposte inutili e provvedimenti effimeri. Quando mi sono resa conto che il “cattivo” comportamento del mio bambino era causato dai suoi traumi, dalle sue sofferenze profonde, ho capito che la soluzione era curare queste ferite.

Non sono una psicologa infantile e non ho quindi la capacità di analizzare e capire i meccanismi profondi dell’anima, sono solo una mamma. Ma sono una mamma avventurosa e così ho fatto ricorso alla fantasia e all’intuito.  Cioè ho seguito il mio cuore.

Quello che ho fatto è semplice: ho iniziato una routine di “cure affettive” ad alto potere consolatorio. Ve le spiego:

Semplici trucchi quotidiani per superare i traumi infantili

  1. Il Tamburello sulla schiena

Ogni sera prima di dormire ed anche al pomeriggio prima della nanna gli batto sulla schiena con la mia mano per 10 minuti. Il tocco è delicato ma fermo e soprattutto segue un ritmo costante. Inizio dalla zona in mezzo alle scapole – in corrispondenza del cuore – e poi lentamente salgo e scendo lungo la colonna vertebrale. Durante il Tamburello il mio bambino fa dei grandi sospironi e a me sembra di vedere uscire dal suo corpicino i detriti lasciati dai traumi, come la polvere usciva dai materassi quando mia nonna li batteva col battipanni.

  1. Il Rescue remedy

A me piace molto questo rimedio di Fiori di Bach, ma qualunque altro rimedio floreale – magari prescritto da un esperto – andrà bene. Io lo uso come “easy fix” in situazioni di emergenza, quando il tempo stringe o quando siamo fuori. Ad esempio dopo un incubo o per gestire un capriccione al supermercato con una piccola quantità di Rescue il mio bambino si rilassa velocemente: praticamente è una manna! Esiste la versione per bambini in tintura senza alcol, in caramelline o in crema.

  1. La nenia infinita

Per regolare le emozioni del mio bambino ho iniziato a cantare una delle mie canzoncine per bambini preferite: Le tagliatelle di nonna Pina. La canto però con voce molto soffice e a ritmo lentissimo. Praticamente diventa una nenia; e la ripeto tante volte, finché non mi accorgo neanche più che la sto cantando e il mio bambino si placa e a volte si unisce al canto. E’ quasi una tecnica ipnotica che gli fornisce una specie di appiglio emotivo e quindi lo aiuta a calmarsi, una specie di coperta di Linus in caso di difficoltà. L’ho scoperto a cantarsi da solo “Le Tagliatelle” quando è seduto in “pensatoio” e questo vuol dire che ha imparato ad usare la canzone per consolarsi. Successo!