Davanti alle bugie dei nostri ragazzi sarebbe meglio trattenerci dall’avere una reazione esagerata. Se reagiamo in modo eccessivo rischiamo soltanto di alzare una barriera tra noi e loro. Spesso dietro una menzogna si nasconde un significato, una richiesta di aiuto che è importante cogliere.

Le bugie dei nostri ragazzi ci possono fare arrabbiare molto: insegnamo loro il valore dell’onestà, e quando ci confrontiamo con i loro imbrogli nei nostri confronti ci sentiamo come se avessimo fallito.

Quando sono piccoli, i bambini si divertono a dire delle piccole bugie: non sempre lo fanno per nascondere qualcosa, ma piuttosto per osservare le conseguenze delle loro azioni.

Sarebbe meglio che noi genitori non prendessimo mai queste bugie sul piano personale: non è facile, ma se proviamo a fare un passo indietro, ci accorgeremo che i bambini possono mentire per diversi motivi, ed alcuni di loro sono anche molto logici.

Questo ci aiuta a mantenere la calma.

Le storie possono anche essere bufale, ma i sentimenti che le bugie sottendono sono molto reali i concreti.

A volte, soprattutto nel contesto scolastico, vengono fuori storie inventate dai bambini, in modo anche piuttosto credibile, ma che poi si rivelano del tutto infondate.

Il bambino mente per riuscire ad esprimere quello che altrimenti non riesce a dire, per uscire dall’anonimato o dall’invisibilità, per sentirsi importante.

E ‘importante essere consapevoli di questa differenza: ci sono bugie che coprono comportamenti a rischio, e altre piccole bugie quotidiane che non costituiscono un pericolo ma una richiesta di aiuto.

I pre-adolescenti e gli adolescenti, ad esempio, possono mentire per cercare di evitare di finire nei guai, difendere un amico, o perché sono troppo sconvolti per parlare di esperienze dolorose.

Piuttosto che rimanere indecisi sul da farsi, davanti a comportamenti che ci sembrano “strani” ricordiamoci che è importante mostrarci sensibili.

Nel prossimo articolo vedremo come aiutare i nostri ragazzi nel caso in cui ci accorgiamo che ci mentono ripetutamente.

Marcella Agnone – Psicologa Psicoterapeuta

foto: kidzone.blogosfere.it