Tutti noi abbiamo incontrato qualcuno che parla tanto senza ascoltare.
Come sono le persone che parlano troppo?
Esiste un modo per “stopparle”?

Molti dicono che il linguaggio è ciò che ci differenzia dagli animali. Io penso piuttosto che ciò che ci differenzia sia la capacità di ascoltare.

L’ascolto richiede capacità complesse: in ogni comunicazione c’è uno scambio, una specie di “dare e avere” tra due interlocutori, un ritmo che sintonizza le persone tra loro.

Chi non è in grado di ascoltare fatica a restare sintonizzato con il suo interlocutore, rimanendo invece centrato su se stesso.
Si tratterebbe allora di uno scambio -per così dire- parziale?
A dire il vero, uno degli assiomi della comunicazione recita che “è impossibile non comunicare”: lo scambio avviene sempre e comunque.

Una questione di emozioni

La verità è, dunque, che queste persone non sono incapaci di sintonizzarsi con chi hanno davanti, ma con le emozioni che gli altri suscitano in loro.

Parlare tanto è un modo di coprire alcune emozioni troppo forti.

I momenti di silenzio possono essere imbarazzanti, e avere grandi riverberi dentro di noi. Il silenzio ci fa ascoltare cosa proviamo. Può essere molto rumoroso.

Spesso, pazienti che fanno fatica a smettere di parlare sono anche persone che fanno fatica a rimanere in ascolto di ciò che provano. Una parte importante del processo terapeutico, per queste persone, è imparare a sentire cosa il silenzio ha da dire.

Siamo portati a pensare che se qualcuno parla troppo è perché è davvero convinto di essere più interessante di altri. Ma la maggior parte di queste persone copre emozione, timidezza ed imbarazzo con tante parole, tante risate, tanto rumore.

Cosa fare se conosci un collega o un amico che parla troppo?

Innanzitutto ascolta, ma non ascoltare troppo a lungo.
Quando stiamo ad ascoltare troppo a lungo, la sensazione che si prova è di annichilimento, di rimanere schiacciati, di diventare sempre più piccoli man mano che il tempo passa e l’altro ci inonda di parole.
Prestare ascolto è cortesia, ma non siamo obbligati a stare male per questo.

Cerca di interrompere delicatamente.
Dopo che la persona avrà espresso il suo pensiero, sii pronto ad avere un tuo commento. Puoi anche dire che lo interrompi per dire qual’è la tua opinione. Alcuni diranno “si certo, sto parlando troppo”, ma poi tenteranno di riprendere il discorso.

Interrompi la conversazione se sta andando troppo per le lunghe.
Non c’è nulla di male nel dire che hai bisogno di andare via, o che non hai tempo per fermarti ancora, o che hai altro da fare, quando questa è la verità.

La giusta distanza in una relazione dipende certamente dalla relazione stessa.
Possiamo trovarci molto a disagio quando dobbiamo relazionarci frequentemente con persone che non sanno modulare gli spazi tra noi e loro.

Farsi rispettare senza urtare la sensibilità degli altri richiede un equilibrio delicato, ma indispensabile per non soffocare i propri bisogni con un conseguente senso di disagio.

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