Parliamo del consumo di pistacchio in gravidanza.
Proprio oggi, 25 Febbraio che ovunque nel mondo si celebra la Giornata Mondiale di questo frutto a guscio tra i più amati (e forse abusati) negli ultimi anni.
La sovraesposizione del pistacchio non fa bene alla qualità della materia prima. Ma le donne incinte possono stare tranquille nel consumarlo con (parsimonia) e gusto.
Proprietà del pistacchio in gravidanza
Energetico
Il pistacchio è un alimento energetico.
Una porzione tipica di circa 30 grammi di pistacchio sgusciato dà circa 160 kcal dall’altissima densità nutritiva.
Ricco di nutrienti
È fonte di:
- proteine,
- aminoacidi come l’arginina,
- grassi monoinsaturi come l’acido oleico,
- e grassi polinsaturi tra cui linoleico, linolenico e arachidonico.
Il pistacchio contiene:
- minerali (potassio, calcio, ferro, magnesio, fosforo, manganese),
- tiamina,
- vitamina B6,
- folati,
- vitamina E,
- fattori fitochimici, in particolare antiossidanti polifenolici,
- la percentuale di fibre più alta tra i vari tipi di frutta a guscio. Una porzione da 30 g di pistacchio americano ne dà più di 3 g, oltre un decimo di quante ne servono nella giornata.
Povero di zuccheri
Il pistacchio ha un basso indice glicemico (IG). Mangiare o pistacchi può essere un’utile integrazione alla dieta per mantenere livelli salutari di zucchero nel sangue, fornendo nutrienti essenziali alla madre e al bambino in questo momento fondamentale come è lo stato gestazionale.
Come scegliere il pistacchio
Nel mondo si produce oltre un milione di tonnellate di pistacchio all’anno.
Iran, USA e Turchia sono i principali produttori.
L’Italia è al settimo posto con 3.600 tonnellate, e la nostra punta di diamante è il pistacchio di Bronte, che rappresenta l’1% della produzione mondiale.
Occorre ricordare che l’albero del pistacchio ha uno sviluppo estremamente lento. Impiega fino a dieci anni per entrare nel suo massimo vigore produttivo, che mantiene poi fino a quarant’anni, producendo dai dieci ai trenta chili di frutti per ogni stagione di raccolta.
Si tratta di una pianta molto produttività ma per cui la domanda è sempre più forte a detrimento della qualità del prodotto.
Ecco perché vi suggeriamo di non consumarne troppo e quando lo fate di accertarvi sempre della sua provenienza e modalità di produzione.