Scambiarsi baci e abbracci, ridere, fare colazione e giocare insieme: semplici istanti di gioia, piccoli momenti quotidiani che avvicinano genitori e figli più di qualsiasi altra cosa.
Una semplice verità che a volte tendiamo a perdere di vista, come rivela “Kinderometro, il rilevatore dei piccoli momenti”: indagine su scala internazionale in merito al rapporto tra genitori e figli commissionato a Ipsos da Kinder.
Una indagine con la particolarità della duplice prospettiva delle due generazioni le cui evidenze sono state discusse qualche giorno fa presso la sede della Luiss Hub di Milano. durante un evento a cui abbiamo partecipato con interesse.
Rapporto genitori e figli: esiti di una indagine internazionale
Viaggi? Vacanze? Regali? Giochi? Niente di tutto questo!
Quello che ha più impatto sulla vita dei bambini sono i piccoli momenti quotidiani che i genitori condividono con loro.
Il loro stretto legame si rafforza attraverso semplici istanti di gioia come scambiarsi baci e abbracci, ridere, fare colazione e giocare insieme.
Una realtà che troppo spesso perdiamo di vista, inseguendo per i nostri figli il corso più accreditato, la scuola migliore, i giochi o i vestiti più costosi, i viaggi più esotici… dimenticando che per loro sono un pomeriggio al parco o una passeggiata senza meta, semplicemente del tempo trascorso insieme, a fare la differenza. Sono i piccoli momenti quelli che più contano agli occhi dei bambini: per loro sono i più grandi.
Lo rivelano le evidenze emerse dall’Osservatorio sulle famiglie, presentate al pubblico attraverso una Tavola Rotonda composta da un panel di esperti e personaggi autorevoli.
Insieme alla moderatrice Camila Ranovich, sono intervenuti in qualità di relatori Andrea Alemanno (Responsabile dipartimento CSR e sostenibilità di IPSOS Italia), Alberto Pellai (noto medico e psicoterapeuta dell’età evolutiva, ricercatore universitario e scrittore), Elisabetta Scala (Vicepresidente del MOIGE – Movimento Italiano Genitori), Barbara Stefanelli (Vicedirettore Vicario del Corriere della Sera e Direttore di 7), Jolanda Restano (Fondatrice di Fattore Mamma).
L’indagine in merito al rapporto tra genitori e figli è stata condotta da Ipsos su scala internazionale con la particolarità della duplice prospettiva delle due generazioni. In 5 Paesi europei (Italia, Francia, Germania, Gran Bretagna e Russia) sono infatti stati intervistati non solo mamme e papà, ma anche i figli di età compresa tra i 7 e i 15 anni.
Le evidenze emerse dal Kinderometro, presentate nel corso della tavola rotonda, fanno davvero riflettere sulle peculiarità delle famiglie odierne. Il quadro generale che emerge dall’indagine, è che
genitori e figli hanno un buon rapporto ed i bambini si mostrano addirittura più positivi e soddisfatti dei loro genitori in relazione a molti aspetti importanti della vita in tutti i Paesi oggetto della ricerca.
Su questo, così come su moltissimi altri aspetti indagati, il confronto internazionale evidenzia una sostanziale omogeneità della situazione, sia pur con specificità.
Altro aspetto interessante: i genitori intervistati sono accomunati da un comune denominatore: l’esigenza di avere più tempo da dedicare alla famiglia, anche rinunciando a qualche beneficio economico.
“Non esiste il genitore perfetto: nel momento in cui cerchiamo di esserlo, stiamo sbagliando” commenta Alberto Pellai a questo proposito, facendo riferimento al senso di colpa che accomuna molti dei genitori intervistati, che dichiarano di pensare di non star facendo abbastanza per i propri figli. Più indulgenti si rivelano i bambini e i ragazzi, che, al contrario si dichiarano soddisfatti del rapporto che hanno con i genitori.
La fatica di trovare equilibrio tra il bisogno di proteggere i figli e il desiderio che diventino autonomi caratterizza fortemente i genitori di oggi, vere e proprie “cavie della trasformazione più grande che la civiltà abbia conosciuto: sostenere la crescita dei figli nel mondo virtuale”.
Sul tema è intervenuta anche Jolanda Restano, affermando che, nella sua esperienza, i social la aiutano nel mantenere un canale di comunicazione quotidiana con i figli adolescenti.
“Quando i bambini sono ancora molto piccoli, al contrario, è poco consigliabile cerare di costruire momenti di condivisione filtrati dagli schermi”, aggiunge Pellai, “ma cercarli altrove, in cose semplici come un pomeriggio al parco o una passeggiata”.
Spesso, a causa di un’ansia eccessiva, tendiamo a porre l’accento su controllo e protezione mettendo in secondo piano gioco e coccole. Giocare insieme è, infatti, l’elemento che i figli sentono come maggiore mancanza nel loro rapporto con i genitori. Su questo aspetto, la ricerca rivela un crescente coinvolgimento dei papà meno ansiogeno e preoccupato rispetto alle mamme!
Ancora sul gioco, ecco un altro utilissimo suggerimento di Alberto Pellai ai genitori di figli adolescenti: “i figli adolescenti ci trascinano nel tiro alla fune cercando spesso il conflitto per la volontà di autoaffermazione connaturata alla loro età… mediare il conflitto attraverso il gioco può essere un’esperienza utile e benefica per tutta la famiglia”.
Lo psicoterapeuta, infine, pone l’accento su una incontestabile verità: quello che ci stressa di più è che non stacchiamo mai dal nostro lavoro, regalando a tutti noi genitori un consiglio che ritengo il più importante ma al contempo più difficile da mettere in pratica:
Proviamo ad esercitare la “Mindfullness” ovvero una piena presenza all’esperienza del momento, al qui e ora, prestando attenzione – con intenzione – al momento presente
Articolo in collaborazione con Kinder