Comprendere la natura delle regressioni e come rispondere adeguatamente è fondamentale per accompagnare i nostri piccoli lungo il loro percorso di sviluppo. In questo articolo esploreremo le origini delle regressioni e suggeriremo le strategie per affrontarle.

Che cosa sono le regressioni

In un percorso di crescita dei nostri bambini, accade di trovarci di fronte a comportamenti che sembrano un passo indietro, una regressione. Davanti a questa altalena che sembra incongruente, restiamo. certe volte restiamo spiazzati e ci arrabbiamo. Alcuni di questi comportamenti compaiono quando nasce un fratellino, altri sembrano spuntare dal nulla, talvolta sembrano volontari, altre volte no.

I genitori trovano difficile e frustrante comprendere una “retromarcia”, sia che si tratti di un neonato che riprende a svegliarsi spesso la notte, che di un bimbo che si comporta come se fosse più piccolo, sono sorpresi, frustrati, non sanno come reagire.

La parola “regressione“, oggi di uso comune, è stata adottata da Freud per spiegare alcune emozioni osservate nei suoi pazienti che sembravano “tornare indietro” sulla linea dello sviluppo.

Sappiamo oggi che non è possibile pensare alla crescita come ad una scala che va in una sola direzione: mi piace pensare, invece, che crescere è come il meteo, con giornate di sole e temporali improvvisi, che si susseguono e si influenzano e reciprocamente.

Quando si parla di neonati è facile accettare il concetto degli “scatti di crescita”: sembra naturale rispondere alle richieste di cibo che si spiegano con un momento di crescita intensa, ma sembra più difficile per noi vedere la connessione tra il comportamento e le emozioni che richiedono la nostra attenzione.

Cosa determina le regressioni?

Esistono periodi di rapido cambiamento in cui i bambini diventano emotivi ed esigenti e possono adottare comportamenti “di regressione”. Come un momento di nuvolosità passeggera prima che torni a splendere il sole.

I momenti di quiete e di turbolenza si susseguono di continuo, e in alcune fasi i bambini si comportano in modo esigente per attirare l’attenzione. È un modo per farci sapere che hanno bisogno di noi, per chiedere collaborazione rispetto ad un impegno sociale o emotivo.

Sembra quasi che appena noi genitori sentiamo che possiamo rilassarci un po’, viene fuori una nuova fase di sviluppo o un’esigenza nuova. Anche i bambini in età scolare si comportano in questo modo. Siamo portati a pensare che quando crescono hanno bisogno di cure meno costanti, in realtà ciò che cambia è solo l’ambito su cui porre attenzione.

Tornare a comportarsi come prima, come quando erano piccoli (escluso il caso di eventi dolorosi o traumatici), è un modo per andare verso qualcosa che conoscono, il timore per la novità e la difficoltà di adattarsi agli eventi.

Strategie per affrontare le regressioni

Cosa fare in caso in cui il nostro bambino manifesti comportamenti che sembrano indicare una regressione?

Ecco le strategie più efficaci per accogliere e supportare i nostri bambini in questo importante momento di crescita:

    1. Evita i rimproveri che possano umiliare il bambino. Espressioni come: “ormai sei grande, non ti vergogni a fare cose da piccoli?” vanno assolutamente evitate. 
    2. Assicurati che il tuo bambino si senta coccolato e stimato
    3. Fai in modo che il tuo comportamento di risposta comunichi accettazione e rispetto.

Se il compito del genitore è di accudire e accompagnare, quello che dobbiamo fare è accogliere questi comportamenti che sono una richiesta, anche quando è difficile avere le risposte giuste.