Come possiamo aiutare i nostri figli ad essere creativi, curiosi, e ad avere senso critico?

Tutti noi vorremmo che i nostri ragazzi fossero curiosi, capaci di meravigliarsi ed interessarsi a ciò che è nuovo. Vorremmo anche che fossero capaci di avere nuove idee, di essere creativi, e che, dotati di senso critico, fossero capaci di avere le loro opinioni e di trarre le loro conclusioni.

Eppure sembra che il sistema educativo nazionale, e probabilmente anche europeo, non agevoli lo sviluppo di queste doti. Nel nostro sistema scolastico, ad esempio, sembra prevalere l’idea che sia il ragazzo a doversi adattare e conformare, piuttosto che aiutarlo a tirar fuori le sue doti ed i suoi interessi.

Si dice che la legge di Campbell si applichi alla perfezione al nostro sistema scolastico: “ufficializzare un sistema basato sui punteggi ha l’effetto perverso di imporre comportamenti strategici”.
Vuol dire che il cervello umano trova delle strategie che gli consentono di adattarsi nel modo migliore possibile in base alle richieste dell’Ambiente.

Quante volte ci è capitato di verificare che il primo della classe, quello in grado di prendere i voti migliori, non aveva poi grande successo nella vita? Succede perché, inconsapevolmente, può capitare di concentrarsi su alcuni aspetti della vita e di tralasciarne altri, risultando così vincenti in alcuni settori, ma del tutto impreparati (o infelici) in altri.

Credo che questo ci spinga a riflettere sul fatto che gli obiettivi che ci poniamo, o -peggio ancora- quelli che scegliamo per i nostri ragazzi, devono essere frutto di un’attenta riflessione: poiché trovare i mezzi per realizzarsi è molto dispendioso, dobbiamo chiederci quali obiettivi a lungo termine sono davvero importanti e quanto saranno dispendiosi per i nostri ragazzi.

Tutti noi siamo stati studenti, e ricordiamo la nostra esperienza. Da quando siamo diventati genitori siamo tornati in una scuola per certi versi differente, per altri ancora molto simile alla nostra.
Non vi chiederò uno sforzo molto grande provando a ricordare quali professori erano (e sono ancora oggi) i più importanti quando andavate a scuola.

Nel nostro sistema scolastico difficilmente si incontra un ambiente che valorizza i talenti musicali, artistici, o che valorizzi l’aspetto ludico dell’apprendimento: siamo in una cultura in cui certi saperi sembrano più importanti di altri, e certe modalità più adeguate.

Presidi ed insegnanti sono molto concentrati sul sistema di valutazione, quanto sui numeri e sul rendimento (insegnanti sui generis si vedono solo nei film americani!), e questo viene trasmesso anche ai ragazzi che imparano precocemente a corrispondere alle aspettative dell’insegnante per ottenere dei buoni voti.

Tutto questo ha una radice antica che è quella dell’obbedienza, del conformismo, del perfezionismo: tanto inutili per lo sviluppo delle doti cui accennavo nella premessa, quanto dannosi per la nostra salute e per il nostro sviluppo psico-fisico.

Nel prossimo articolo vedremo com’è possibile aiutare i bambini ad essere più creativi, più concentrati, ma anche ad avere un rendimento migliore.

Marcella Agnone – Psicologa Psicoterapeuta

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