Manca solo la pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale, ma l’obbligo di installare i seggiolini antiabbandono in Italia è diventato legge.
Dopo un tortuoso iter Paola De Micheli, Ministro dei trasporti, ha firmato il decreto attuativo dell’articolo 172 del nuovo codice della strada per prevenire l’abbandono di bambini nelle auto.
Una misura che si spera possa mettere la parola fine alle tragedie delle morti dei bambini dimenticati nelle macchine.
Ma vediamo insieme cosa prevede la legge e come bisognerà attrezzarsi per essere in regola.
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Seggiolini antiabbandono: come funzionano?
Sul seggiolino ci sarà un sistema di allarme che ricorderà al guidatore tramite un segnale sonoro della presenza del piccolo passeggero a bordo. L’avviso arriverà prima che lo stesso guidatore esca dal veicolo, impedendogli di dimenticarlo.
Il dispositivo dovrà segnalare l’abbandono del minore mediante l’attivazione di un allarme. Dovrà attirare l’attenzione del conducente tempestivamente attraverso appositi segnali visivi e acustici o visivi e aptici, percepibili all’interno o all’esterno del veicolo.
Cosa dice la legge sui seggiolini antiabbandono
I dubbi di mamma e papà riguardo a questa nuova norma potrebbero essere tanti, primo fra tutti quello di capire cosa fare con i seggiolini già acquistati. Bisognerà prenderne altri?
Per capire meglio, andiamo alla fonte e vediamo cosa dice la legge riguardo ai dispositivi antiabbandono per i seggiolini auto.
Cosa significa dispositivo antiabbandono
L’articolo 1 della legge 117/2018 elenca le definizioni, descrivendo il:
dispositivo antiabbandono come un dispositivo di allarme, costituito da uno o più elementi interconnessi, la cui funzione principale è quella di prevenire l’abbandono dei bambini di età inferiore ai 4 anni di età.
Come deve essere quindi strutturato il dispositivo antiabbandono per essere a norma di legge?
Il dispositivo potrà essere integrato all’origine nel seggiolino, oppure una dotazione di base o un accessorio del veicolo, ricompreso nel fascicolo di omologazione del veicolo stesso oppure un sistema indipendente dal seggiolino stesso e dal veicolo. Si tende perciò ad ampliare il più possibile il numero di dispositivi, molti già in commercio.
Sarà fondamentale il fatto che il dispositivo dovrà attivarsi automaticamente ad ogni utilizzo, senza ulteriori azioni da parte del conducente. In caso di presenza di batteria, dovrà essere sempre segnalata livelli bassi di carica rimanente.
I dispositivi potranno essere dotati di un sistema di comunicazione automatico per l’invio, per mezzo delle reti di comunicazione mobile senza fili, di messaggi o chiamate.
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Seggiolini antiabbandono: fino quando utilizzarli?
L’obbligo di installare dispositivi antiabbandono non riguarda tutti i minori, ma è valido solo per i bambini fino a 4 anni d’età.
Per chi non rispetterà la legge e adotterà questi sistemi sono previste sanzioni amministrative che variano da 81 euro a 326 euro (pagamento entro 5 giorni, euro 56,70) e la decurtazione di 5 punti dalla patente.
In virtù dell’omologazione dei seggiolini già in possesso dalle famiglie italiane, il governo sta studiando delle modalità per erogare delle agevolazioni fiscali per favorirne l’acquisto ed incrementare le relative risorse.
Quale dispositivo antiabbandono scegliere?
Sul mercato italiano sono già in vendita alcuni dispositivi salva bambini.
Noi, ad esempio, vi avevamo parlato di Remmy Car BabyAlert un sistema antiabbandono che esiste dal 2013 ed è stato ideato da due papà.