Il parto cesareo è un intervento chirurgico per cui il ginecologo incide l’addome materno e l’utero per estrarre il feto. Il taglio cesareo si rende necessario ogni qual volta un parto per via naturale non sia possibile o sia pericoloso (ad esempio, tipiche indicazioni al taglio cesareo sono la placenta previa, la gestosi, malattie renali nella madre, diabete oppure il taglio cesareo può essere effettuato di urgenza qualora si rilevi sofferenza fetale durante il travaglio).

Si tratta di un intervento ormai di routine, normalmente effettuato in anestesia epidurale o spinale, per dare modo alla madre di potere abbracciare il piccolo subito dopo la nascita: queste forme di anestesia infatti agiscono a livello locale, lasciando la mamma sveglia.

L’incisione viene praticata orizzontalmente all’altezza del vello pubico e ha la larghezza di una decina di centimetri circa. Vengono tagliati i muscoli, il peritoneo (la sacca che racchiude gli organi addominali, tra cui l’utero) viene invece recisa con le mani, infine viene inciso l’utero ed estratto il bambino. Successivamente, la ferita viene suturata e vengono applicati i punti all’addome (la cicatrice essendo sotto il vello pubico non sarà visibile).

Il decorso post-operatorio è diverso da donna a donna. Se non ci sono aderenze, che possono dare dolori per alcuni mesi, normalmente il recupero è abbastanza rapido. Bisogna sempre considerare tuttavia che la madre che ha subito un taglio cesareo deve essere assistita con una cura particolare.

Infatti, dopo alcune ore dall’intervento, quando l’effetto degli antidolorifici si attenua, può riscontrare forte dolorabilità della ferita. E’ bene farsi consigliare sulle posizioni in cui è più opportuno allattare per non aggravare il dolore ed in generale ricevere assistenza per alzarsi le prime volte dal letto e tenere in braccio il bambino.

Video a cura di Blogmamma in collaborazione con Openminds corsi pre-parto