Quali alimenti bisogna dare con cautela ai lattanti per non suscitare allergie? A quale età si può dare pesce, uovo, pomodoro, frutta secca… per non avere reazioni allergiche?

Ecco domande che spesso noi pediatri ci sentiamo rivolgere dai genitori all’inizio dello svezzamento.

La risposta è questa: prima si assume un alimento, più si diventa “ amici” ovvero tolleranti verso quel cibo grazie al sistema immunitario intestinale. Ma come!?

In effetti, fino al 2008, le raccomandazioni scientifiche internazionali (American Academy of Pediatrics) e di conseguenza i pediatri, sconsigliavano del tutto l’introduzione precoce di alcuni alimenti (latte, uovo, pesce, frutta secca…) per il timore di suscitare allergie, ma proprio queste severe restrizioni hanno fatto aumentare in modo notevole le percentuali di bambini allergici.

Che cosa è l’allergia?

L’allergia è una reazione del sistema immunitario che, anziché sviluppare tolleranza verso un cibo, sviluppa una reazione di rifiuto producendo una grande quantità di anticorpi che generano disturbi vari: alla pelle (orticaria, eczema), all’apparato respiratorio (rinite, asma), agli occhi ( congiuntivite).

Nello specifico degli alimenti, come avviene il contatto tra il cibo e il sistema immunitario?

Le vie di contatto tra il cibo e il sistema immunitario sono:

  • la via orale che sviluppa tolleranza
  • la via cutanea (molecole di cibi presenti nell’ambiente domestico) che provoca sensibilizzazione ovvero uno stato di allerta che precede la comparsa di allergia

Questo vale soprattutto per quei lattanti che, per loro caratteristica individuale, hanno una pelle secca, sottile, con poca barriera di difesa verso l’esterno (dermatite atopica).

Compreso tale meccanismo, si è capito come l’assunzione di un cibo per bocca in età precoce, anziché aumentare la possibilità di allergia, in realtà è una prevenzione della allergia alimentare stessa.

Perché le allergie alimentari sono in aumento?

Nell’ultimo decennio, si è registrato un sensibile aumento di bambini con allergie alimentari a fronte di un comportamento pediatrico restrittivo sulla introduzione dei cibi (uovo pomodoro frutta secca pesce dopo l’anno).

Inoltre, si è riscontrato come le allergie fossero culturalmente diverse: per esempio, in gran Bretagna sono stati rilevati alti picchi di bambini allergici a noccioline, cosa che in Italia non è mai accaduta.

Gli studi hanno rivelato che attraverso il contatto con la pelle avviene il primo “assaggio” di un cibo, ma senza la protezione del sistema immunitario intestinale che riconosce invece come amico tutto ciò con cui viene a contatto precocemente.

In popolazioni con diffusa e domestica presenza di noccioline (burro di arachidi) il bambino fa il primo assaggio” attraverso la pelle (molecole microscopiche) ma, poiché la vera e propria ingestione avviene dopo il primo anno di età, la tolleranza intestinale non viene più sfruttata e questo scatena l’allergia.

Da noi avendo altre abitudini alimentari accadeva con uovo, pesce, pomodoro, cibi presenti in casa della nostra tradizione culinaria.

Come prevenire l’allergia alimentare?

Il motto oggi è “earlier is better “. Quindi si consiglia di far assumere precocemente tutti i cibi e gli alimenti di stagione della nostra tradizione alimentare ovvero:  “cibo buono, fresco e prima: è meglio!”.

Articolo a cura della Dott.ssa Daniela Callegari, Centro Medico Santagostino
Laureata in Medicina e Chirurgia presso Università statale di Milano, specializzata in Pediatria presso Clinica Universitaria De Marchi. Per 30 anni ha svolto attività di pediatra di libera scelta presso ASL di Varese. Oltre alle patologie di base, si è occupata di problematiche legate all’alimentazione (problemi nutrizionali, sovrappeso, obesità) educative e relazionali tra genitori e bambino. Dal 2012 svolge la suaa attività di pediatra presso il Centro Medico Santagostino, dove conduce anche incontri mensili con i genitori su tematiche educative e sullo sviluppo psicologico del bambino.