La presenza di troppo liquido amniotico può essere sintomatica di alcune patologie che interessano la mamma e il suo bambino.

Come abbiamo già visto il liquido amniotico è un’acqua speciale, unica che nutre, coccola e protegge il feto per tutta la gestazione.

Il livello del liquido amniotico dovrebbe essere compreso tra 500 e 2.000 ml. Quando è inferiore si parla di oligoidramnios mentre quando è superiore di polidramnios.

Troppo liquido amniotico: le cause

La presenza di troppo liquido amniotico di per se non è un problema ma può essere la spia di una malformazione fetale o una patologia materna.

Il polidramnios è infatti uno squilibrio tra la produzione del liquido amniotico e il suo riassorbimento. 

Il liquido amniotico aumenta se la madre produce troppi liquidi o se il feto non lo rigenera adeguatamente.

Tra i principali responsabili di questa patologia vi sono il diabete gestazionale e le infezioni come la  toxoplasmosi

In altri casi può essere causato da problemi all’apparato digerente del bambino, da una cardiopatia fetale o da anomali genetiche del feto.

I rischi

Tra i rischi maggiori che possono essere provocati da una presenza eccessiva di liquido amniotico vi è il parto prematuro. 

Il liquido in eccesso può aumentare la pressione e portare ad una rottura delle membrane prima della data presunta del parto.

Inoltre, durante il parto la presenza di troppo liquido amniotico può provocare complicazioni come il  distacco precoce della placenta oppure avere delle conseguenze anche nel periodo immediatamente successivo al parto causando per esempio l’atonia della parete uterina e provocare delle emorragie.

Come intervenire

Per individuare l’effettiva causa che provoca la presenza eccessiva di liquido amniotico si devono effettuare alcuni esami: un’ecografia morfologica che può stabilire un’eventuale malformazione nel bambino (a livello urinario, renale o digestivo); un’amniocentesi per escludere un’anomalia cromosomica, e le analisi del sangue per rilevare le infezioni.

Una volta stabilite le cause il ginecologo deciderà valutando caso per caso la terapia e che tipo di interventi effettuare. Generalmente si suggerisce alla donna il riposo e una dieta povera di sale, mentre solo in alcuni casi si aspira il liquido in eccesso.