Come cambia la mamma

Forse ti sentirai sempre accaldata: la circolazione sanguigna si è intensificata e bruci più calorie. Non ti preoccupare se di notte respiri con difficoltà, succede perché il fondo dell’utero è cresciuto fino al diaframma e ti impedisce di fare respiri profondi. Solleva un poco la cassa toracica, magari aiutandoti con un cuscino dietro le spalle: in questo modo, l’utero scivola verso il basso per la forza di gravità. Potresti avere le gambe pesanti e i piedi gonfi: utilizza sempre creme naturali o docciature fredde per allievare il fastidio.

Come cresce il bambino

Sono visibili all’ecografia gli atti respiratori, che possono portare il bambino ad avere il singhiozzo, facilmente avvertibile dalla mamma. A quest’epoca della gravidanza, il feto riesce ad aprire e chiudere le palpebre con facilità. Il bambino ha ormai assunto l’aspetto che avrà alla nascita: è già paffuto, la pelle è morbida, i capelli lunghi circa un millimetro.  Stomaco e reni sono perfetti, mentre fegato e polmoni hanno bisogno di ancora alcuni giorni per raggiungere la loro giusta efficienza.

Gli esami da fare

Solo se non sono stati effettuati nel corso della 33, 34, 35, 36ma settimana:

– Esame delle urine
Toxotest e/o Rubeotest solo se negativi nelle prime analisi
Test di Coombs indiretto solo se gruppo sanguigno Rh negativo
Emocromo
Test HIV: consente di monitorare il decorso dell’infezione dalla fase di sieropositività asintomatica alla malattia AIDS conclamata
– HBsAg: marcatore immunologico dell’epatite B
HCV: marcatore immunologico dell’epatite C
Tampone batteriologico vagino-perineale per la ricerca dello streptococco di tipo B: il 12 % delle madri portatrici contagia il neonato alla nascita, pertanto, in caso di positività, è necessario seguire una profilassi antibiotica
Flussimetria, utile per individuare i casi di ritardo di crescita (ovvero i casi di small for date, piccoli per la data)

Leggi anche lo Speciale: gravidanza, dizionario degli esami settimana per settimana

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E’ il momento di far visita all’ospedale in cui dovrete partorire, in particolare al reparto maternità, in modo da non sentirlo completamente estraneo quando arriverà il momento del parto e magari conoscere già medici e ostetriche.